Il fascino senza tempo del Buono da 1 Lira: ecco perché potrebbe valere una fortuna nel mercato dei collezionisti

Il Buono da 1 Lira rappresenta non solo una semplice moneta, ma un simbolo del periodo storico post-bellico in Italia. Coniata dopo la Seconda Guerra Mondiale per rispondere alle esigenze economiche del momento, questa moneta è oggi particolarmente ricercata dai collezionisti. Ma quali sono le caratteristiche che rendono il Buono da 1 Lira così affascinante? E come si può valutare il suo reale valore nel mercato attuale? Scopriamo insieme i dettagli di questo interessante oggetto numismatico.

Caratteristiche e Design della Moneta

Il Buono da 1 Lira è realizzato in Nichelio 975/1000, un materiale che conferisce alla moneta una certa robustezza e durata. Con un diametro di 26,5 millimetri e un peso di 8 grammi, presenta un contorno rigato che ne facilita la manipolazione. Esteticamente, la moneta è suddivisa in due facce: il dritto e il rovescio.

Nella facciata principale, troviamo l’allegoria dell’Italia, rappresentata da una figura femminile seduta su un piedistallo e rivolta verso sinistra. Nelle sue mani si trovano un ramoscello d’ulivo e una Vittoria alata, simboli di pace e successo. A completare il design, l’iscrizione “ITALIA” spicca sullo sfondo, con l’indicazione dell’anno di conio e le firme degli autori Romagnoli e Motti.

Il rovescio della moneta presenta il valore nominale “BUONO DA L.1” ben visibile, affiancato da uno stemma sabaudo sormontato da una corona reale, il tutto racchiuso in una decorativa corona di alloro. Questo design non solo racconta una storia, ma rappresenta anche l’identità nazionale italiana del tempo.

Valore e Collezionismo del Buono da 1 Lira

Il valore del Buono da 1 Lira varia considerevolmente a seconda dell’anno di conio e dello stato di conservazione dell’esemplare. Coniato dal 1922 al 1935, ogni anno presenta una tiratura differente, e quindi il mercato collezionistico offre opportunità diverse. Gli esemplari più rari e preziosi sono quelli coniati tra il 1929 e il 1935, destinati esclusivamente ai collezionisti, con una tiratura limitata di soli 50 pezzi, classificati come R3.

Per chi fosse curioso di scoprire il valore di una moneta del genere, è importante considerare che una moneta in ottime condizioni, senza graffi o segni di circolazione, può raggiungere cifre elevate. Un esempio significativo è quello di un Buono da 1 Lira del 1934, venduto durante un’asta per ben 1.840 euro, evidenziando l’interesse e la domanda che ruotano attorno a questi esemplari.

Se possiedi un Buono da 1 Lira, ti consiglio di farlo valutare da esperti in campo numismatico o tramite piattaforme online specializzate nella compravendita di monete. Un’adeguata valutazione potrebbe rivelare che hai tra le mani un autentico tesoro!

Considerazioni Finali

Esaminando il Buono da 1 Lira, notiamo che non è solo un pezzo di metallo, ma un oggetto carico di storia e significato. La sua bellezza estetica e il legame con un’epoca passata lo rendono un oggetto di valore inestimabile per molti collezionisti. Che tu sia un appassionato di numismatica o semplicemente curioso, conoscere le caratteristiche e il valore di questa moneta può offrirti nuove prospettive sul collezionismo.

  • Controlla l’anno di conio per determinare la rarità della tua moneta.
  • Valuta lo stato di conservazione: una moneta in Fior di Conio vale di più.
  • Rivolgiti a professionisti per una stima accurata.
  • In sintesi, il Buono da 1 Lira è un simbolo duraturo della storia economica italiana, con un valore che continua ad affascinare collezionisti e appassionati in tutto il mondo. Se ne possiedi uno, prenditi il tempo di esplorare le possibilità che questo piccolo pezzo di storia potrebbe offrirti.